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Una panchina rossa per non dimenticare Marcella Di Levrano

Una panchina rossa per non dimenticare Marcella Di Levrano

Tempo di lettura: < 1 minuto. All’interno del Festival della Legalità “Insieme Per Bene”, sabato 18 marzo 2023 alle ore 18.00 verrà intitolata una panchina rossa in memoria di Marcella

  • PubblicatoMarzo 17, 2023
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All’interno del Festival della Legalità “Insieme Per Bene”, sabato 18 marzo 2023 alle ore 18.00 verrà intitolata una panchina rossa in memoria di Marcella Di Levrano, vittima innocente di mafia all’età di 25 anni.

La titolazione avverrà presso l’Albero della Legalità in via Oriana Fallaci 1 a Peschiera Borromeo alla presenza del Sindaco Augusto Moretti e di Marisa Fiorani, la mamma di Marcella. Condurrà la riflessione Angelo Braga, Vice Presidente dell’associazione “Vedo Sento Parlo – in memoria di Giuseppe Tallarita”.

Durante l’evento verrà consegnato anche il lavoro prodotto dai bambini dell’asilo nido “Il Pulcino Azzurro” in occasione della settimana della legalità.

Marcella Di Levrano, classe 1964 di Mesagne, è stata una ragazza solare, intelligente ma profondamente fragile, cresciuta senza un papà. La madre aveva infatti lasciato il marito violento sperando di regalare alle sue tre figlie un futuro migliore. La vita non va secondo i piani amorevoli di Marisa e Marcella entra nel tunnel senza ritorno della droga fino alla frequentazione di personaggi senza scrupoli appartenenti al clan della Sacra Corona Unita. Poi Marcella scopre di aspettare una bimba, per lei è il momento propizio di rinascere. Nonostante i suoi propositi ricade però nel giro della droga ma trova il coraggio e la forza di dire il suo no. Inizia a collaborare con le Forze dell’Ordine denunciando le persone che ruotano intorno al traffico di droga dietro a cui si celano nomi pericolosi e scomodi. Marcella non arriverà mai a dare la sua testimonianza al maxiprocesso contro la Sacra Corona Unita perché di lei si perderanno le tracce il 5 aprile del 1900. Il suo corpo verrà ritrovato nel bosco dei Lucci, tra Brindisi e Mesagne, con il volto completamente sfigurato, irriconoscibile. Secondo il “codice d’onore” della Sacra Corona Unita quella è la morte destinata ai traditori.

Foto Pixabay

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