Torna Vasco Rossi a Milano, ed è energia pura.
Tempo di lettura: 2 minuti. Dopo 2 anni di forzato stop a causa del covid, finalmente il Blasco nazionale è approdato a Milano. Ad attenderlo, all’Ippodromo La Maura, c’erano 80mila
Dopo 2 anni di forzato stop a causa del covid, finalmente il Blasco nazionale è approdato a Milano. Ad attenderlo, all’Ippodromo La Maura, c’erano 80mila fan carichi di energia, arrivati da più parti d’Italia. Nemmeno la pioggia torrenziale e il vento fortissimo, iniziati dalle 18,00 in poi, hanno frenato la voglia di stare insieme e ascoltare la musica del Capitano, da troppo tempo costretto a stare lontano dai palchi. E lui, come sempre, non li ha delusi.
Ecco una breve cronaca dell’evento.
Il concerto inizia alle 21,00, graziato da una pausa del temporale, con “XI comandamento” e subito dopo Vasco saluta il suo pubblico, visibilmente emozionato, ma il primo coro parte con “Ti prendo e ti porto via”.
Il legame tra il cantante e i suoi fan è fortemente palpabile, tanto che, al termine di ogni pezzo, il pubblico lo acclama con le parole di sempre: «olè olè olè olè, Vasco Vasco». «Ci siete? Non piove più!», dice Vasco al microfono. Ma la pioggia non è più nei pensieri della gente, quando parte “Un senso” e il coro sembra superare in volume la musica stessa.
Molto interessanti sono gli arrangiamenti, con un trio di fiati che a tratti regalano un’atmosfera funky di grande gusto e molto belli, come sempre, anche gli assoli di chitarra di Stef Burns e Vince Pastano.
Il concerto prosegue con un’alternanza di ballate e pezzi rock, mentre sotto il palco si vedono scene degne di un concerto dei Beatles, con fan che cantano, saltano, e lanciano indumenti intimi. Poi prosegue con “Tu ce l’hai con me”, “C’è chi dice no”, “Gli spari sopra”, ”Rewind” e “Delusa”, brani che hanno segnato la storia del pop rock italiano e che sono stati condivisi da almeno tre generazioni, diventando parte del vissuto di chi le ascolta.
Vasco fa anche un riferimento a ciò che accade in Ucraina e lancia un invito alla pace, raccogliendo gli applausi dei presenti.
Per il gran finale vengono eseguiti i brani storici come “Siamo solo noi”, “Vita spericolata” e soprattutto “Albachiara” di cui Vasco non fa nemmeno in tempo a intonare il primo verso che tutti sono già partiti prima di lui. Il tutto si conclude con un tripudio di fuochi artificiali.
Il tour proseguirà il 26 giugno ad Ancona e il 30 giugno a Torino