Standing ovation per Ghemon agli Arcomboldi
Dopo settantaquattro repliche in giro per l’Italia, lo spettacolo di Ghemon “Una Cosetta Così”, ha chiuso il sipario l’8 novembre agli Arcimboldi davanti a un pubblico numeroso e partecipe, confermando il successo di una formula artistica inedita.
Non è concerto, non è stand-up comedy, verrebbe da dire. E invece “Una Cosetta Così” è tutte queste cose insieme e molto di più, mettendo a nudo sul palco l’anima di un artista che con umiltà e tenacia ha affrontato gli ostacoli della vita cambiando forma nella ricerca di ciò che lo rende realmente felice.
Come da tradizione della stand-up comedy, gli spettatori sono arrivati senza sapere cosa li aspettasse: niente telefoni, niente video, solo la promessa di un’esperienza autentica. Dalle 64 repliche non è arrivato nemmeno uno spoiler, regalando agli spettatori un momento intimo ed esclusivo con l’artista.
Sul palco, dopo l’apertura del co-autore e comico Carmine Del Grosso, Ghemon ha tessuto con ironia e delicatezza un racconto personale e universale, alternando monologhi e canzoni inedite. Accompagnato dalla sua band, ha parlato della fidanzata vegana, del suo cane Tonino, delle aspettative genitoriali, della corsa e della salute mentale. Perché, come sostiene: «quando riesci a ironizzare sulle cose brutte, è perché la ferita si è cicatrizzata».
Lo spettacolo riflette il DNA di Ghemon: precursore nel rap quando era underground, pioniere del podcast prima del boom, voce della salute mentale «prima che diventasse mainstream, quando si dice il tempismo!». La chiusura ha strappato una standing ovation con il nuovo singolo “POV” e un medley delle hit più amate.
“Una Cosetta Così” si è rivelata molto più di una parentesi: è la dimostrazione che si può ancora sorprendere il pubblico nell’era della prevedibilità. Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro di Ghemon, ma siamo certi che saprà ancora stupirci. Come? È questa la vera sorpresa.