Sport e vita: a Peschiera campioni oltre le barriere raccontano la resilienza
L’inclusione sportiva è scesa in campo giovedì 21 novembre 2024 con l’evento “Sport e vita – campioni oltre le barriere” che ha avuto luogo presso la biblioteca comunale “G. Gerosa Brichetto” a Peschiera Borromeo, promosso dal decanato di Peschiera Borromeo – San Donato in collaborazione con alcune realtà territoriali. L’incontro, moderato da Massimo Callegari, conduttore e telecronista Sport Mediaset, è stato introdotto dall’assessore alla cultura e vicesindaco Claudia Bianchi insieme all’assessore allo sport Alessandro Amenta.
Grandissima l’affluenza per ascoltare il dibattito che è nato con la finalità di far emergere le realtà sportive affrontate dai disabili, che portano a delle vere sfide, quelle definite come “sfide educative”. Le due parole “sport” e “vita” sono state il centro della tematica: sport come fattore aggregativo, di crescita; sport come vita.
Gli ospiti hanno raccontato le loro storie, le loro esperienze e il loro approccio al mondo della disabilità e dello sport. Toccanti le testimonianze di Francesco Messori, capitano già a 12 anni della nazionale calcio amputati, del pilota di moto Roberto Sarchi, di Karin Makram, giocatore di basket in carrozzina, di Samuele Giampietro, giocatore di Hockey su carrozzina.
Prezioso è stato il contributo della psicologa sportiva Manuela D’Agostino che ha posto l’accento sulle situazioni di criticità in cui possiamo incorrere e di come ci possono aiutare a migliorarci. Ha, inoltre, spiegato che essere resiliente vuol dire resistere alle difficoltà e quindi non crollare, ma meglio ancora è l’anti-fragilità che non solo aiuta a resistere ma serve a crescere.
Il pubblico ha partecipato con grande interesse interagendo con gli ospiti, sono emersi tanti spunti di riflessione come l’importanza dello sport nella vita anche come veicolo per superare i propri limiti oppure la rilevanza di vivere in pace con se stessi che permette di raggiungere i propri obiettivi anche in presenza di difficoltà oggettive.
Foto di Giuliana Negroni