Sempre più diffuse in Italia le biblioteche dei semi
In biblioteca si va per leggere e studiare, per prendere in prestito dei libri o oppure audio e video, ma da qualche anno è possibile prendere in prestito dei semi.
Il progetto ormai diffuso in molte parti d’Italia vede un forte presenza in Lombardia delle così dette “biblioteche dei semi”, ovvero dei luoghi in cui si possono prendere in prestito dei semi e restituirli a raccolto concluso. Si può restituire la stessa tipologia oppure semi differenti, per innescare un scambio di “esperienze”, una specie di seeds-crossing. Il progetto rientra anche nelle declinazioni degli “Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ONU 2030” sia per il consumo responsabile, sia per la protezione dell’ambiente e , in generale, per la lotta alla fame. I semi sono un patrimonio biologico molto importante poiché consentono non solo la produzione di cibo e vegetali ma, anche, la protezione delle specie a rischio e il mantenimento della biodiversità.
In Norvegia esiste una “Banca dei semi” che conserva tutte le tipologie di semenze note ad una temperatura molto bassa per preservarli a lungo da ogni possibile catastrofe. Poter accedere ai semi è una garanzia di sopravvivenza per gli esseri umani poiché consentono di creare cibo in quasi ogni luogo del pianeta, in autonomia e a costo contenuto. I semi sono anche un importante business della filiera agro-alimentare tanto da essere stati al centro per anni di polemiche sugli organismi geneticamente modificati, ed in particolare quelle coltivazioni che pur producendo frutti non potevano produrre semi per essere ripiantate.
Con le biblioteche dei semi si cerca di creare un momento di condivisione, di auto produzione e cultura, nel senso più ampio del termine. Assieme ai semi sono ovviamente disponibili libri che aiutano nella coltivazione e spesso vengono organizzati incontri di formazione. Gli utenti sono al centro di questo scambio che porterà ad arricchire non solo orti e balconi, ma tutto il nostro patrimonio vegetale.