Risparmio e sostenibilità con le comunità energetiche
Tempo di lettura: 2 minuti. Anche nel nostro paese si stanno diffondendo le comunità energetiche: l’unione di piccoli produttori di energia con un occhio attento al risparmio e all’ambiente I
Anche nel nostro paese si stanno diffondendo le comunità energetiche: l’unione di piccoli produttori di energia con un occhio attento al risparmio e all’ambiente
I recenti rincari del costo dell’energia così come una maggiore sensibilità al riscaldamento globale stanno spingendo privati, aziende e istituzioni a cercare nuove soluzioni.
Con il decreto “Milleproroghe” anche in Italia si è realmente aperta la possibilità di far parte di una comunità energetica. Queste comunità sono un gruppo di produttori di energia sostenibile, ad esempio con pannelli fotovoltaici, che decidono di unirsi e fare circuito.
Ogni componente mette in condivisione la propria energia elettrica, oppure il calore o il gas, ottenendo un risparmio e la riduzione degli sprechi. I vantaggi sono evidenti: prima di tutto un costo ridotto per via dell’autoproduzione, un guadagno sull’energia prodotta grazie ai meccanismi incentivanti e la possibilità di dare un aiuto concreto all’evoluzione ecologica di cui tutti abbiamo bisogno.
Una comunità energetica può partire da un singolo edificio con più produttori di energia rinnovabile che si accordano per un uso condiviso, oppure ad un livello territoriale più ampio gestendo sia energia elettrica che calore e gas. Unici requisiti: la comunità deve essere aperta e i consumatori devono essere ubicati vicino a dove l’energia viene prodotta.
Un esempio virtuoso si può trovare nel comune di Malpigano, in provincia di Lecce, dove i cittadini e l’Amministrazione Comunale hanno costituito una cooperativa che ha installato e gestisce i pannelli solari sulle case degli aderenti. Si sono potuti installare 33 impianti soddisfacendo totalmente il bisogno delle famiglie aderenti e consentendo un grande risparmio economico e ambientale.
Nel suo ultimo rapporto del 2021, Legambiente ha censito ben 30 comunità energetiche in Italia: «Le Comunità energetiche – dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente – rappresentano non solo uno strumento ideale per contribuire in modo concreto alla lotta contro la crisi climatica, ma anche uno strumento fondamentale contro la povertà energetica che oggi riguarda oltre 2 milioni di famiglie della Penisola».
Le potenzialità e l’efficacia di queste tecnologie sono ormai evidenti, riuscendo a soddisfare il 37,6% dei consumi elettrici totali del Paese e il 19% dei consumi energetici complessivi. La sfida ora è raggiungere l’obiettivo europeo del 2030 producendo 80-100 TWh da fonti rinnovabili, fino al limite del 2040 quando dovremo fare a meno delle fonti fossili, una sfida difficile che si può vincere anche pensando a nuovi modelli di comunità.
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