“Quel che so di lei”. Al Carcano, Monica Guerritore racconta la tragica fine della Contessa Trigona
Esistono macchie che una donna non potrà mai lavare via. Semplicemente perché in modo irreversibile le hanno modificato ogni fibra. Macchie che entreranno a far parte di lei, dopo averla devastata, se non addirittura uccisa. Motivi forti che devono poter incendiare ogni crimine futuro contro quella fetta di umanità considerata per lungo tempo il “sesso debole”.
In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne, il Teatro Carcano di Milano sarà in prima linea a contrastare il fenomeno del femminicidio – e di ogni altra violenza di genere – promuovendo una rassegna di eventi interamente dedicata. Dal 25 novembre al 1 dicembre, al Carcano si ospiteranno reading, monologhi, happening e testimonianze dal vivo per dare un nome ancor più incisivo a questa ricorrenza e sensibilizzare mediante un approfondimento condiviso. Un invito importante per fermarsi a dialogare su un tema considerato sempre troppo poco.
Giovedì 28 novembre, alle 20.30, sarà la volta di Monica Guerritore, l’interprete-regista romana che metterà in scena i momenti finali della tragica vita della Contessa Trigona, massacrata a coltellate – per gelosia – dall’amante furioso che aveva deciso di lasciare. Una vicenda vissuta nel 1911 che segna un momento importante per parlare concretamente di un diritto: quello al divorzio, oltre quello alla vita.
Mai abbassare la testa, mai concedere, piuttosto comprendere le dinamiche a partire dalle più subdole e velate violenze. La forza che serve a contrastarle deve essere costantemente rifocillata, tenuta viva dal coraggio e dalla ferma capacità di credere nelle possibilità di arrestarne il flusso e di uscirne, mai sconfitte, senza vergogna.