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Niki de Saint Phalle: l’arte come rivoluzione gentile

Niki de Saint Phalle: l’arte come rivoluzione gentile
  • PubblicatoNovembre 8, 2024
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Il MUDEC di Milano celebra con una retrospettiva inedita il genio ribelle di Niki de Saint Phalle, artista franco-americana che ha rivoluzionato il panorama artistico del XX secolo. La mostra, curata da Lucia Pesapane e prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano Cultura e Fondazione Deloitte come Institutional Partner, porta nel museo civico milanese 110 opere che raccontano il percorso umano e creativo di una delle figure più significative dell’arte contemporanea, visitabile fino al 16 febbraio 2025.

Attraverso otto sezioni tematiche, il percorso espositivo svela le molteplici sfaccettature di un’artista che ha fatto della libertà espressiva e dell’impegno sociale la sua cifra distintiva. Dagli iconici “Tirs” (Spari) degli anni ’60, performance dove l’artista sparava contro le sue tele liberando rabbia e creatività, fino alle celebri “Nanas”, figure femminili monumentali che incarnano una nuova visione del corpo e della femminilità.

La mostra non si limita a presentare le opere più note, ma approfondisce aspetti meno conosciuti del lavoro di Saint Phalle: il suo impegno per i diritti civili, la lotta contro l’AIDS, la difesa delle minoranze. Un focus particolare è dedicato al legame con l’Italia, culminato nella realizzazione del Giardino dei Tarocchi a Capalbio, opera monumentale che rappresenta il suo personale “Parco Güell”.

L’esposizione include anche una selezione di abiti della Maison Dior, che testimoniano il suo rapporto con la moda, e video d’epoca che documentano la sua presenza mediatica. Un’occasione unica per scoprire un’artista che ha saputo coniugare avanguardia e accessibilità, creando un linguaggio artistico universale e profondamente umano.

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