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Miti e misteri dei giochi da tavolo

Miti e misteri dei giochi da tavolo
  • PubblicatoLuglio 31, 2024
Tempo di lettura: 2 minuti.

Si fa presto a dire “è solo un gioco”; spesso dietro ai più noti passatempi si nascondono storie complesse che perdono le loro origini fin nella mitologia greca.

E’ un esempio singolare il celebre “gioco dell’oca” che si vuole inventato da Palamede durante l’assedio di Troia. Del resto durante i lunghi anni di assedio si doveva pur inventare qualche cosa per far passare il tempo, non a caso allo stesso creatore sono attribuite le invenzioni dei dadi così come la scansione del tempo in anni, mesi e giorni. Così negli anni questo gioco è arrivato fino a noi ed usato come strumento di svago, di formazione e anche di propaganda politica, facendo diventare l’oca, a volte, un’aquila o un cigno. Il gioco ci parla di un viaggio e nel Medio Evo il pellegrinaggio di Compostela era spesso simboleggiato da una zampa palmata.

All’inizio del 1900 Elizabeth Magie inventò un gioco per denunciare il rischio che molti capitali si concentrassero nelle mani di pochi e lo chiamò “The Landlord’s Game”. Vinceva chi si sarebbe arricchito di più e avesse mandato in bancarotta gli avversari. Negli anni 30 del secolo prenderà il nome di “Monopoly” e perderà l’aurea di denuncia iniziale pur mantenendo l’obiettivo del gioco. Recentemente è stato rilanciato come nella versione originale con il nome di “Tax Dodgers Rules”, in cui si cerca di dimostrare come l’evasione fiscale danneggi alla fine tutti i partecipanti.

Nel 1973 due giornalisti canadesi inventarono un gioco di domande e di risposte, un genere molto in voga in quel momento anche in televisione, lanciandolo con una propria iniziativa imprenditoriale. Fu un successo che continua ancora oggi col nome di Trivial Pursuit e non è difficile immaginare la difficoltà nel creare quesiti complessi e precisi per l’epoca: senza Internet e i motori di ricerca, gli autori dovettero setacciare migliaia di fonti cartacee e, per rendere infinito il gioco, pubblicare continue espansioni. Vincere a quel gioco è ancora oggi un vanto per chi vuole sfoggiare una cultura, letteralmente, enciclopedica.

 

foto: Ylanite Koppens / Pexels.com

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