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“Miracolo a Segrate”. Il corto che chiama all’appello gioventù e speranza

“Miracolo a Segrate”. Il corto che chiama all’appello gioventù e speranza
  • PubblicatoLuglio 10, 2024
Tempo di lettura: 2 minuti.

Si dice che finché c’è vita ci sia speranza. Ma questo sentimento, benché rappresenti la colonna portante che muove le anime giovani ancora lontane dalla possibilità di divenire testimoni di sogni infranti, non combustiona in eterno. Quei bei sogni che si custodiscono nel cassetto della propria infanzia, che maturano nell’adolescenza, che si impugnano come meta per gli obiettivi che renderanno unica e dignitosa la propria esistenza, dove vanno poi a finire? Quale destino a quei bei sogni che da soli possono essere in grado di spostare le montagne? Spesso vengono gettati nella discarica dell’età adulta, disillusa, incapace di chiudere gli occhi e di continuare a sognare – e a credere con convinzione forte e incontaminata – che il possibile può davvero diventare realtà.

Da qui prende il suo primo respiro lo short film “Miracolo a Segrate”, il progetto di Giacomo Betti che intende concretizzare l’idea di spingere sul recupero di ideali e valori perduti nelle ultime generazioni. La tenacia di stringere i propri sogni facendoli sopravvivere alle intemperie della vita, proteggendoli dallo svilimento della rassegnazione tipica del vivere adulto. Questa la direttrice principale che conduce al focus della storia scritta da un giovane regista che intende sferrare un colpo secco alla contemporaneità corrotta, imbruttita, sempre più viziata. Le riprese del cortometraggio (completamente autofinanziato) inizieranno il prossimo 20 luglio a Segrate, città scelta nelle sue zone più periferiche, infette da capannoni e containers, cupe, sporche, industrializzate fino all’osso.

La scenografia deve far parlare un luogo triste – colmo di ricordi infantili da cui prendere le distanze – per contrapporlo alla vitale bellezza che possiedono gli occhi dei protagonisti, Clara e Bruno, due giovani che desiderano ardentemente estirpare il disincanto e lo scialbore che coprono tanto la natura – resa sterile dal massiccio intervento industriale – quanto l’animo umano, privo di entusiasmo e di fiducia. Il progetto di Giacomo è chiaro: promuovere il coraggio di agire, di ripristinare i solidi principi e di guardare i nostri orizzonti mantenendo uno sguardo puro e gentile. Serve più che mai conservare una fedeltà cieca a quella meraviglia salvifica che ci è stata inoculata alla nascita: un aiuto concreto per restare sintonizzati con ciò che dà luce all’esistenza.

Per sostenere il progetto e partecipare alla raccolta fondi, visitare il sito produzionidalbasso.com

5 Commenti

  • Grazie Lara per il bellissimo articolo che coglie precisamente lo spirito del progetto!
    G.

  • Grazie Lara per il bellissimo articolo che coglie con precisione lo spirito del progetto!
    G.

  • Mi piace progetto interessante soprattutto nell’intento di dare all’esistenza una dimensione più umana più spirituale e piena di positività i giovani devono poter portare avanti questi sentimenti

  • Progetto interessante che tocca temi importanti e oggi spesso dimenticati

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