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“Ma che razza di Otello?”: Marina Massironi racconta Verdi tra ironia e riflessione

“Ma che razza di Otello?”: Marina Massironi racconta Verdi tra ironia e riflessione
  • PubblicatoDicembre 10, 2024
Tempo di lettura: 2 minuti.

Un sold-out meritato ha accolto “Ma che razza di Otello?”, il brillante reading teatrale di Lia Celi, portato in scena da Marina Massironi al Teatro Gerolamo, con le suggestive musiche d’arpa eseguite dal vivo da Monica Micheli e la regia di Massimo Navone.

Lo spettacolo è una raffinata rilettura, ironica e storica, del capolavoro verdiano Otello, che offre un viaggio tra le vicissitudini artistiche di Giuseppe Verdi e la sua celebre rivalità con Wagner, fino alla scelta di trasporre il dramma shakespeariano in musica. Marina Massironi, con il suo umorismo elegante e la sua profondità interpretativa, alterna momenti di sarcasmo a riflessioni appassionate, intrecciando aneddoti curiosi sulla genesi dell’opera con temi universali come la gelosia, il razzismo e il potere della calunnia.

Sul palco Massironi propone una prospettiva inedita e femminile, sottolineando come nel melodramma le eroine, spesso martiri, siano relegate a ruoli tragici e “sfigati” (come il soprano Desdemona), mentre ai baritoni e ai tenori spettano i ruoli dominanti. Questa chiave di lettura, tra battute taglienti e sottili rimandi all’attualità, stimola una riflessione su dinamiche che, sebbene radicate nella storia dell’arte, fanno ancora parte della società contemporanea.

L’arpa di Monica Micheli, con i suoi arrangiamenti raffinati, aggiunge una componente emotiva straordinaria sottolineando i passaggi più importanti e salienti del racconto dell’attrice ed accompagnando il pubblico tra leggerezza e pathos.

Applausi scroscianti e risate sincere hanno sancito il successo dello spettacolo, confermando ancora una volta la bravura di Marina Massironi nel coinvolgere, emozionare e far pensare. “Ma che razza di Otello?” non è solo una lezione di storia dell’arte, ma un’occasione per interrogarsi su ruoli, generi e pregiudizi, con un sorriso che non lascia indifferenti.

 

Marina Massironi

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