Lo sguardo capovolto di Marcello Maloberti al PAC di Milano
Di fatto è una dichiarazione d’amore alla città di Milano, la mostra dedicata a Marcello Maloberti ospitata al Padiglione d’Arte Contemporanea di via Palestro.
Curata da Diego Sileo, sarà la più ampia e completa raccolta dei lavori dell’artista lodigiano con un’esposizione che andrà dagli esordi alle ultime opere, con alcuni inediti ideati appositamente per gli spazi del PAC. La mostra è pensata come un libro d’artista che raccoglie e intreccia tutti i temi fondanti della ricerca di Maloberti e invita lo spettatore ad abbandonare i propri preconcetti visivi già all’esterno del padiglione con l’installazione CIELO che rimanda al lavoro di Piero Manzoni, uno dei suoi grandi maestri.
Immaginando l’intera mostra “METAL PANIC” come un cantiere contemporaneo in continua trasformazione, Maloberti altera anche l’aspetto dell’edificio e ogni componente entra a far parte della narrazione. Anche le didascalie delle opere, incise sull’acciaio ricalcando la grafia dell’artista e collocate all’altezza dello sguardo, si stagliano come una linea dell’orizzonte. In INCIPT le didascalie sono un’opera indipendente in cui “ciascun titolo rappresenta il principio di un libro mai scritto”.
Durante l’inaugurazione della mostra sono state proposte due performance, Bolidi e Sironi, che hanno invaso lo spazio espositivo mentre per tutto il periodo di apertura, il sabato e la domenica, verrà proposta La Suggeritrice che interagirà direttamente con i visitatori. L’esposizione è visitabile fino al 9 febbraio ed è accompagnata da una guida gratuita alla mostra a cura di Giulio Dalvit, mentre il catalogo è edito da Silvana Editoriale con testi di Diego Sileo, Giulio Dalvit, Luca Cerizza e un’intervista inedita all’artista realizzata da Vittoria Matarrese.
Foto: VIR TEMPORIS ACTI, 2016. Courtesy l’artista e Galleria Raffaella Cortese Milano
