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«La musica è terapeutica» tornano i Deal, garantisce Paolo Pinter

«La musica è terapeutica» tornano i Deal, garantisce Paolo Pinter
  • PubblicatoOttobre 20, 2023
Tempo di lettura: 2 minuti.

Dopo la lunga pausa estiva come si torna a scuola e al lavoro, si torna anche sul palco. Così sarà anche per i Deal che tornano per il loro pubblico al Raven Pub di Villasanta il 2 novembre prossimo. Il quartetto forte della loro esperienza rock blues si è recentemente rinvigorito con l’inserimento del tastierista Michele Ricciardi, un musicista «cresciuto a pane e Deep Purple» come dice Paolo Pinter, bassista della band. Alla chitarra e voce c’è il britannico Rob Anderson che garantisce l’originalità del repertorio musicale, con Domenico Magnacca alla batteria. La scaletta prevede molti classici, con pezzi noti e qualche riscoperta, da Bod Dylan ai Dire Straits passando per i Cockney Rebel e i Beatles.

L’annuncio di questa nuova data è stata l’occasione per parlare con Paolo Pinter di musica, suonata e vissuta. Pinter ha incontrato i Deal nel 2017 venendo da un percorso tra il rock e il jazz, con qualche escursione nella musica dialettale. Bassista da sempre, si può dire che la sua gavetta sia iniziata al Conservatorio di Milano nell’Apertura Serale, dove ha iniziato, come dice lui, da bidello, organizzando lo spazio per poi diventare un componente dell’orchestra jazz.

Parlare con Paolo è come rivivere velocemente un cinquantennio musicale italiano, attraverso molti incontri con personaggi come Emilia Fadini, Enrico Rava e Walter Valdi. Non male per un ragazzo cresciuto nel quartiere dell’Ortica, che ha imparato la musica su strumenti rimediati e da autodidatta con «qualche libricino e il resto l’ho rubacchiato a destra e sinistra, chiedendo e ascoltando i più bravi». Ma soprattutto è rivivere una lunga storia di musica non solo ascoltata ma necessariamente suonata, rigorosamente dal vivo. Con tutte le difficoltà del settore, prima tra tutti la scarsità di locali che offrono spettacoli live e dove spesso si suona gratis, senza nemmeno coprire le spese. Pinter, nei suoi racconti, spazia dalla teoria musicale ai problemi tecnici dell’esibizione e come con un saldatore si sia rimediato un pezzo dell’impianto audio.

Ma da dove nasce questa passione per la musica suonata dal vivo? «Va bene suonare in cantina, ma non comunichi. Tu suoni per dare qualcosa!». Nonostante gli anni passati questa voglia di dare sembra non volersi fermare «non ne puoi fare a meno. Il suonare è necessario, è terapeutico». La prossima data dei Deal sarà quindi occasione aperta a tutti per una cura tonificante fatta di passione ed esperienza.

 

Foto: Tommaso Pinter

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