La mente che mente. Fragile costruzione per la sopravvivenza
Credere che la menzogna sia un artificio naturale tipicamente umano e di pratica quotidiana, non è più una scoperta recente. Fingere risiede tra le più ataviche e selezionate azioni dell’uomo, non vi è dubbio. Un’eredità genetica ma anche un bagaglio culturale che si arricchisce con minuzia. Si deve comprendere che quella che può sembrare, agli esordi, una semplice e banale bugia riscopre una genealogia di fondamentale importanza nella pratica dell’umana sopravvivenza. Certo, prima di tutto si incontra la necessità di sopraffare, vincere nella lotta contro gli altri. In uno stato bellicoso, quello dello stato di natura -di tutti contro tutti- sappiamo emergere il bisogno delle strategie ingannevoli. “Homo homini lupus” ci suggerisce Hobbes, il filosofo che teorizza in modo eccellente la presenza di una volontà primordiale di soverchiare chi, con noi, deve condividere il mondo.
Ma se è vero che, nella relazione con l’altro, l’uomo è programmato in un format di inscindibile e costitutivo meccanismo di menzogna, resta un fatto ancora intriso di nodi la modalità con la quale entri in atto l’esigenza dell’autoinganno. Si entra in una sfera differente, immateriale, psicologica. Non si tratta più di mentire per superare la sfida con l’antagonista, per riuscire a guadagnarsi la vittoria in tempi di guerra, dove è un classico scegliere la morte altrui per proteggere la propria vita.
Quando nell’inganno coincidono soggetto promotore e destinatario, cade la breccia bellica di mera salvezza fisica, mentre inizia a gravitare un concetto completamente nuovo di menzogna che si accosta a un’idealizzazione di una realtà nuova che aiuti a cancellare fatti sconvolgenti.
In questo caso l’inganno è possibile declinarlo come tecnica di superamento di un io che non ha sufficiente forza per prorogare un trauma, deve trovare una via fuga, una strada illuminata.
La mente può quindi davvero mentire a se stessa? Sì, psicoanalisti e psichiatri affermano una più o meno radicata coscienza attiva in questo senso. Ma perché? Qual è la causa prima di una bugia nata in esclusiva per noi? Si è capaci di fabbricare appositamente menzogne a uso personale, ma a quale fine? Come caparbi falegnami gli uomini tagliano a proprio piacimento fette di realtà di cui non possono più sopportare il peso e trovano così un nuovo spazio che possa far ritrovare loro uno pseudoconforto. È l’illusione di avere un nuovo presente che faccia da scudo a un passato doloroso. Da qui il delirio, l’allucinazione. Ma non necessariamente si entra nei grovigli della psicopatologia. Tutti viviamo attimi che squamano la nostra anima. Il dolore ha a che fare con l’esistenza ma a volte supera la possibilità di affrontare il presente con lucidità. Ecco perché, a volte, trasciniamo le parentesi più buie dietro di noi rivestendole con nuovi attributi, modificandone i codici. Dopo averne studiato le più svariate possibilità di interpretazione, quasi ci troviamo a vedere un passato che non è più esattamente quello che abbiamo vissuto. È un altro, è quello che abbiamo selezionato, sopportato, accettato, per non restare paralizzati.
1 Commento
LA MENTE MENTE, ECCOME !
Grazie Dottoressa Ferri.
Una analisi magnifica, attenta e sottile la sua di ciò che, in moltissimi casi, la nostra mente è in grado di fare creando una realtà che si tenta di adattare a ciò che vorremmo sentire e vivere dentro di noi.
Nel tentativo quindi di sradicare pensieri ed emozioni negative …
non si accetterà più di vivere una realtà dolorosa, traumatica, ma una realtà quasi surreale, in opposizione a ciò che ci ha fatto male nel profondo.
I dolori verranno blindati all’interno di un forziere che fingeremo non esistere.
Ma per quanto la nostra mente sia molto abile a mentire nel tentativo di convincerci a vivere una nuova realtà alimentata da una apparente nuova energia…
I traumi radicati nel profondo in modo consapevole o inconsapevole
riemergeranno.
Parlo per esperienza personale.
Ho trovato però un validissimo aiuto
nell’Ipnosi con un preparatissimo Professionista che non finirò mai di ringraziare.
Il pesante Zaino che portavo sulle spalle carico di forti e pesanti emozioni e dolori di colpo è diventato leggero, vuoto, pronto per essere eliminato per sempre.
L’Ipnosi mi aveva sempre incuriosito e quindi avevo deciso di tentare di fare i conti tra ciò che davvero sentivo e ciò che non volevo sentire.
Per cui concludendo…
SI, La Mente è molto abile a Mentire, a farci apparire “Ciò che non è come se invece fosse” a farci vivere in un mondo illusorio.
Deponiamo le armi ed accettiamo i dolori, facciamoli nostri, non respingiamoli, ci vogliono dire qualcosa.
Vogliono essere il trampolino per una “Trasformazione” che ci vedrà camminare con la nostra Mente
Una Mente Nuova e Sincera.
Un caro saluto Dottoressa Ferri e grazie ancora per il suo intervento!