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Il fiume delle lucciole, racconto fantasy di Alessandro Stringa

Il fiume delle lucciole, racconto fantasy di Alessandro Stringa
  • PubblicatoGiugno 3, 2023
Tempo di lettura: 2 minuti.

Sei mai stata al Fiume delle Lucciole che scorre ad ovest dell’antico borgo, là dove gli alberi sono più vecchi e saggi? È uno spettacolo che non scorderai!
A maggio il bosco si trasforma come d’incanto in un secondo firmamento: stelle a milioni si muovono lampeggianti, nelle notti tiepide e sognanti. Poco lontano sorge la città dalle alte mura che sta al centro della grande pianura.

Ma stai attenta alla regina Lampridea! La regina delle lucciole è gelosa! È una fata potente e capricciosa che rapisce i mortali e li conduce nel suo regno, da cui non c’è ritorno. Nel borgo antico vivono in convento alcuni monaci dalla veste nera: coltivano il lino, che da nome al paese.
I frati ammoniscono i villici sui pericoli della magia che pervade quei luoghi: «State in guardia! C’è il Diavolo laggiù!»
Ma non dicono la verità, o forse neppure la conoscono: sono in pochi a conoscerla!

Aveva un compagno un tempo Lampridea, ma lui si innamorò d’una mortale. Si chiamava Lampirio, come il fiume. Lei le lucciole era andata a rimirare nella notte di calendimaggio.
Lui la vide, fece breccia nel suo cuore: si tramutò in uomo davanti a lei.
Stupita e timorosa, lei voleva fuggire, ma lui le disse: «Non temere.» e le sorrise. Se ne andarono tenendosi per mano.
Mai più tornò nel Regno delle Fate.

Da allora Lampridea non si dà pace: disperata lo cercò dovunque, gridando il suo nome nel vento e spaventando chi ne udiva il sussurro. Allora rivolse il suo furore ai malcapitati mortali.
L’incauto che si reca in riva al fiume ad ammirare le lucciole splendenti,  resta incantato dal loro lampeggiare: se mette un piede in fallo non c’è salvezza! In quel punto è forte la corrente!
La Regina lo trascina nel suo regno nella vana illusione di ritrovare il suo amato e riportarlo a lei.
Ma lui è fuggito via lontano rinunciando all’immortalità per vivere con colei che ama, che nella notte di calendimaggio aveva incontrato laggiù, nel bosco antico in riva al fiume.

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