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I peschieresi Italo e Federico Gnocchi tra i protagonisti del docufilm “C’era una volta il beat italiano”

I peschieresi Italo e Federico Gnocchi tra i protagonisti del docufilm “C’era una volta il beat italiano”
  • PubblicatoNovembre 18, 2024
Tempo di lettura: 2 minuti.

I peschieresi Italo Gnocchi e il figlio Federico sono tra i protagonisti del docufilm “C’era una volta il beat italiano” di Pierfrancesco Campanella, distribuito da Parker Film, in uscita al cinema dal 21 novembre 2024.

«Il beat è un genere musicale nato all’inizio degli anni Sessanta, a seguito di diverse contaminazioni sonore del rock’n roll, dilagando in tutto il mondo a partire dall’Inghilterra, per merito soprattutto dei Beatles e dei Rolling Stones – racconta il regista Pierfrancesco Campanella -. In Italia il beat iniziò a diffondersi con le cover incise da gruppi come l’Equipe 84, i Nomadi, i Giganti, i Dik Dik, i Camaleonti e altri ancora, diventando un vero e proprio fenomeno di massa».

Italo Gnocchi racconta: «È stata una bella esperienza essere coinvolto in questo progetto di Pierfrancesco. Conosco bene il beat italiano e anche tantissimi musicisti di quel periodo. Dopo il rock’n roll per i giovani è arrivato il beat: una musica innovativa. Migliaia di complessi minori sono rimasti nell’ombra e la discografia di questi gruppi che si autoproducevano è sicuramente più rara da reperire per i collezionisti. Il docu-film rievoca le storie musicali di quel periodo. Il regista, che conosco da molti anni, è stato nel mio studio per le riprese. Sono tornato indietro negli anni, all’epoca degli anni ’60, dei capelloni e delle minigonne. Poi sono arrivati i cantautori negli anni ’70 con un nuovo genere musicale. L’intervento di mio figlio Federico su I Balordi è stato validissimo per il docu-film. Lui non ha vissuto quegli anni se non di riflesso attraverso i miei racconti. Il beat italiano è stato davvero un periodo di svolta, finalmente, i giovani si sceglievano la musica da ascoltare e i dischi da acquistare mentre prima erano i genitori che lo facevano per loro. I Beatles in Italia non hanno venduto tantissimo, perché c’erano tanti gruppi italiani che coverizzavano tanti altri successi stranieri. Come, ad esempio, la versione dei Dik Dik di “Senza luce” dei Procol Harum che in Italia è stato un successo strepitoso».

Link trailer cinematografico: https://www.youtube.com/watch?v=jIEtMakT9yw

1 Commento

  • Complimenti a Italo Gnocchi e a suo figlio Federico! Con Italo siamo amici da una decina d’anni! Lo conobbi a Molteno ad una manifestazione in ricordo Di Lucio Battisti! Mi auguro che il documento/film venda distribuito anche in provincia di Varese,dove sono residente!

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