I Dirotta su Cuba. Come promesso, un ritorno esplosivo

Concedersi una piccola pausa dai riflettori e dalla visibilità pubblica non significa di certo prendere le distanze dalla viscerale passione per la musica. I Dirotta su Cuba non avrebbero mai reciso un cordone così prezioso da ciò che ha segnato le loro professioni artistiche. Trent’anni di carriera tagliata esclusivamente su misura di un grande amore – per la musica pop e funky – che è riuscito a riscuotere un successo grandioso nel pubblico delle ultime due generazioni.
La band fiorentina, dopo anni di separazione, ha finalmente trovato la propria ragion d’essere. Maturi e consapevoli, oggi decidono di ritornare a suonare insieme, mossi da una forza incontenibile e da una ferma determinazione.

Giovedì 12 ottobre, al Blue Note di Milano, si sono dati al loro pubblico con lo stesso volto raggiante. Una vera rinascita. Perché ripristinare una rottura si può, specialmente quando l’incudine e il martello furono l’ebbrezza della fama in età giovanile e l’acerba capacità di dialogo. Quando alla base vi è un coinvolgimento puro per la medesima passione e un trasporto aggregante sincero tra i singoli musicisti, sembra non vi siano diverse opzioni se non quelle di far convogliare il desiderio di tornare tutti insieme sul palco.

Un ritorno che si deve soprattutto alla promotrice travolgente Simona Bencini, voce storica del gruppo, che emerge con la stessa energia di un tempo. Lei, resta il sesso forte che tiene strette le redini, straordinariamente capace di governare l’empatia e la caparbietà di un progetto appena nato ma fortemente agognato. Fuori dal cassetto ora vi sono un tour e un nuovo disco, una sfida che parla mediante un messaggio ben preciso: i Dirotta su Cuba sono rinati e felici di suonare ciò che gli appartiene, senza indugi, a costo di sfidare le mode.