Hieronymus Bosch, il “Dante con il pennello”

Ma che c’entra Hieronymus Bosch con Dante? Eppure, i due artisti hanno molto in comune, come ha illustrato lo storico d’arte Luca Frigerio durante l’incontro “Il fantastico mondo di Bosch” dedicato al pittore fiammingo, uno dei più grandi esponenti del Rinascimento.

Secondo Frigerio, è possibile definire Bosch il “Dante con il pennello”, perché il pittore ha raffigurato con i suoi dipinti molte tematiche presenti nella Divina Commedia. Il pittore fiammingo è stato geniale nelle rappresentazioni così accurate e originali dell’essere umano, focalizzando la sua attenzione sulle virtù e sui vizi umani. Gli aspetti messi in luce dall’artista sono attuali perché sono insiti nell’uomo da sempre.

Bosch è stato un pittore misterioso, poco si sa di lui. Lavorava per grandi committenti come il principe Filippo il Bello. Sembra quasi paradossale, ma l’unica cosa certa della sua vita è la data della sua morte che è avvenuta l’8 agosto del 1516. Molte le allegorie presenti nelle sue rappresentazioni.

L’oratore ha illustrato alcuni dettagli dei trittici del pittore rinascimentale con professionalità e cura suscitando molto interesse nella sala gremita del Centro Anziani di San Donato Milanese. Attraverso la proiezione di alcune diapositive ha dimostrato, con dovizia di particolari, come l’artista nordico avesse toccato delle tematiche sviluppate anche da Giotto e Raffaello.

Luca Frigerio, scrittore, giornalista e critico d’arte, è redattore dei media della Diocesi di Milano, per i quali cura la sezione culturale. Potete leggere inoltre i suoi articoli sulla rubrica “Milano Sette”, l’inserto settimanale di Avvenire, in uscita la domenica.

Per chi volesse approfondire il magico mondo di Hieronymus Bosch attraverso lo sguardo di Luca Frigerio può farlo attraverso la lettura del libro “Bosch. Uomini Angeli Demoni”, edito Ancora.

Fino al 12 marzo è inoltre possibile visitare la mostra “Bosch e un altro Rinascimento” presso Palazzo Reale a Milano.