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Gli antichi abitanti della Val Camonica ci richiamano al legame con la nostra terra

Gli antichi abitanti della Val Camonica ci richiamano al legame con la nostra terra
  • PubblicatoAgosto 20, 2023
Tempo di lettura: 2 minuti.

Immaginate di trovarvi nel giorno dell’equinozio ai piedi di un alto massiccio dal profilo squadrato, la sua ombra si allunga con il sorgere del sole e attraversa la valle, andando a congiungersi con l’altra montagna dalla parte opposta. Questo monte si chiama Pizzo Badile, mentre una seconda vetta è la Concarena da cui il sole tramonterà quello stesso giorno disegnando suggestivi raggi di luce nel cielo. Per i popoli della preistoria di circa 10.000 anni fa, questo fenomeno non poteva essere casuale e doveva essere collegato al ciclo della vita, della morte e della riproduzione.

Queste due montagne sono ai lati della Val Camonica, in provincia di Brescia e conservano uno più grandi tesori archeologici d’Italia: l’eredità dei Camuni. L’antico popolo che occupava queste terre ha lasciato numerose tracce di sé incidendo nelle rocce simboli e rappresentazioni di vita sociale che da decenni sono allo studio degli archeologi. Impossibile decifrare il significato esatto e profondo di questi segni, pur riconoscendovi persone, animali e villaggi, ma le ipotesi degli esperti descrivono una società complessa di cacciatori e agricoltori, oltre che di abili lavoratori dei metalli. Il simbolo più celebre è la Rosa Camuna, un misterioso disegno geometrico che ha ispirato il logo della Regione Lombardia.

I lasciti dei Camuni sono facilmente visitabili attraverso un percorso di sei siti, tra parchi e musei, nella valle chiamata “dei segni” e divenuta patrimonio dell’umanità sotto la tutela dell’Unesco già nel 1979. Il parco di Naquane è un ottimo punto di partenza per la possibilità di seguire un cammino adatto anche alle famiglie in un ambiente attrezzato e protetto. Il parco è sorvegliato da operatori, pronti a rispondere alle curiosità dei visitatori. Se poi la voglia di conoscere diventa insaziabile, il percorso può continuare negli altri parchi e nei musei, dove sono conservate le steli e i reperti più fragili. Per gli appassionato è disponibile, solo on-line, un biglietto unico che consente di visitare tutti i sei luoghi camuni entro la fine dell’anno solare a un prezzo scontato.

La valle da migliaia di anni accoglie e protegge le popolazioni del territorio in un abbraccio fatto di montagne, acqua e boschi. Anche oggi gli abitanti della zona si rivolgono al Pizzo Badile nominandolo al maschile e usano il femminile per la Concarena, come fossero una coppia di amanti che si incontrano nei due giorni dell’equinozio per continuare a ricordarci questo legame vitale con l’ambiente che ci ospita.

 

 

Foto: S. Ghilardi

1 Commento

  • Articolo interessante. Da assidua frequentatrice della Val Camonica confermo che i percorsi camuni sono affascinanti anche se in diverse zone i graffiti stanno scomparendo per l’esposizione alle intemperie

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