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“E tu chi eri”, la raccolta di interviste di Dacia Maraini

“E tu chi eri”, la raccolta di interviste di Dacia Maraini

Tempo di lettura: < 1 minuto. In “E tu chi eri?”, edito Bompiani, Dacia Maraini ripercorre le movenze intime di una storia che, per tutti, è insieme uguale e diversissima:

  • PubblicatoMarzo 15, 2023
Tempo di lettura: < 1 minuto.

In “E tu chi eri?”, edito Bompiani, Dacia Maraini ripercorre le movenze intime di una storia che, per tutti, è insieme uguale e diversissima: la storia di come si diventa maturi.

In un confronto a tu per tu con diverse personalità famose Dacia Maraini affronta affettuosamente le tappe salienti delle loro esistenze, ripercorrendo momenti appartenenti all’infanzia. Un percorso a ritroso nella memoria che qualcuno guarda con nostalgia e qualcun altro con distacco e indifferenza.

Le ventisei interviste, registrate tra il 1968 e il 1972, mettono in luce un aspetto che accomuna tutti i protagonisti: la loro voglia di essere diversi dalle aspettative dei loro genitori. “E tu chi eri” è la semplice domanda che l’autrice pone ai suoi interlocutori, da lei molto stimati. A una domanda così facile molto spesso non fuoriesce una risposta altrettanto immediata. Talvolta la reazione è forte, talaltra è allontanata con noncuranza.

Eccetto un paio di intervistati, i restanti non sono più in vita. Fa uno strano effetto entrare nelle loro sfere personali, toccare con mano le loro paure, le loro ambizioni, le loro aspettative. I sentimenti umani sono intramontabili, oggi come ieri, fanno parte dell’uomo. Leggere nero su bianco le titubanze di grandi personalità li rende più accessibili, più vicini alla vita di ciascuno di noi.

Lo sguardo tenero dell’autrice, la delicatezza con cui mette a nudo il bambino che si cela dietro ciascun personaggio, è un elemento che accompagna il lettore nell’entrare nelle tematiche più intime e nascoste di tutti loro.

Come rivela l’autrice in prefazione: «Questo libro viene fuori da una curiosità cocciuta e minuziosa per le cose lontane e dimenticate. Non vuole dare gloria alla gloria…non vuole costruire aureole né miti…vuole affettuosamente conoscere e affettuosamente rivelare il cammino difficile di alcune persone da me stimate che hanno percorso per raggiungere la maturità!».

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