Chiudere

C’era una volta un pezzo di legno: Pinocchio, la storia di un burattino

C’era una volta un pezzo di legno: Pinocchio, la storia di un burattino
  • PubblicatoGiugno 28, 2023
Tempo di lettura: 2 minuti.

C’era una volta un pezzo di legno è l’incipit di «Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino», romanzo fantasy per ragazzi scritto da Carlo Collodi.
Collodi era lo pseudonimo del giornalista e scrittore Carlo Lorenzini, nato a Firenze nel 1826, ed era ispirato al nome del paese in cui i genitori dello scrittore lavoravano.

Collodi non era affatto convinto della sua storia: la pubblicò a puntate sui primi numeri del periodico settimanale «Giornale per i bambini» diretto da Ferdinando Martini, nel 1881.

Il racconto si sarebbe dovuto concludere con il burattino che viene impiccato dal Gatto e la Volpe, ma la conclusione non soddisfece per nulla i lettori.
In seguito alle loro proteste, il giornale convinse Collodi a continuare la sua storia, ma il lavoro non fu agevole, tanto che ci vollero altri due anni per arrivare alla conclusione.
Fu poi pubblicato in volume nel 1883 dalla Libreria Editrice Felice Paggi, con le illustrazioni di Enrico Mazzanti.
Alzi la mano chi non ha mai letto il libro o non ha mai visto una delle innumerevoli opere collegate: film, cartoni animati, fumetti, parodie… È proverbiale il naso che si allunga come sinonimo di bugia.

È uno dei libri italiani più letti in assoluto ed è stato tradotto in più di 240 lingue! Imperdibile l’edizione illustrata dal grande Jacovitti.

Una precisazione: Pinocchio è una marionetta, non un burattino.
Il burattino è una specie di guanto con la testa, mosso da una mano, la marionetta è una specie di pupazzo, di solito di legno e mossa da fili, che peraltro Pinocchio non ha.
Nel ‘800 il termine burattino si usava per indicare un fantoccio mosso dai fili, mentre il termine marionetta era considerato un francesismo.
Il romanzo ha intenti pedagogici, infatti grazie all’aiuto della Fata Turchina il protagonista matura moralmente fino a diventare un ragazzino perbene, educato e studioso.
Peraltro fornisce un interessante spaccato della società italiana del tempo, ma questo realismo si esprime attraverso elementi magici e fantastici.

Lascia una Risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *