Carlos Maria Alsina, un Maestro a caccia di conflitti
Tempo di lettura: 2 minuti. Il talento non è trasmissibile, solo la tecnica. Ne è convinto l’argentino Carlos Maria Alsina, drammaturgo di fama internazionale, che ha portato il suo rivoluzionario
Il talento non è trasmissibile, solo la tecnica. Ne è convinto l’argentino Carlos Maria Alsina, drammaturgo di fama internazionale, che ha portato il suo rivoluzionario metodo di insegnamento a Pantigliate, ospitato dall’associazione InDialogo fondata dall’attrice e regista Sara Zanobbio.
«La tecnica è un mezzo per aprire le porte e per accedere alla capacità costruttrice che è dentro ognuno di noi», ha spiegato Alsina durante l’intervista che ha concesso in esclusiva prima di iniziare lo stage.
Su cosa si basa il suo metodo di insegnamento?
«Sono partito dal mio bisogno di fornire agli attori un mezzo che permettesse loro di creare una vita realistica nello spettacolo. Il “metodo delle azioni fisiche”, da me sviluppato prendendo ispirazione dall’ultima fase del grande maestro Stanislavskij, si basa sulle azioni e sui conflitti. Il teatro è l’espressione artistica dei conflitti umani e la loro risoluzione avviene sul palco attraverso un pensiero creativo che deve necessariamente essere spontaneo. Il primo conflitto da risolvere è proprio quello fra il pensiero dell’attore e quello del personaggio che sta interpretando».
Quanto è importante lo studio del testo prima di calcare le scene?
«Il sistema tradizionale parte dallo studio del testo e solo dopo gli attori salgono sul palcoscenico. Questo sistema ha dei limiti, toglie spontaneità e rischia di creare un “effetto museo” dove tutto è immutabile. Il testo per me rappresenta il punto di partenza di un percorso di costruzione, in cui l’attore è il creatore di fatti conflittuali che prima non esistevano. L’analisi a tavolino arriva solo dopo avere costruito il rapporto fra l’attore e quello che il suo personaggio gli chiede».
Quale deve essere il ruolo del regista?
«Il regista porta con sé un’idea del personaggio che non è necessariamente la stessa dell’attore. Questo è un rischio, perché il pensiero creativo è per sua natura imprevedibile. Il regista non deve farsi tante idee preconcette ma lasciare uno spazio vuoto perché le cose avvengano».
Carlos Maria Alsina, autore teatrale, regista, docente e attore, è nato a San Miguel de Tucumán, Argentina.
Ha scritto 60 testi teatrali rappresentati in America Latina, Stati Uniti ed Europa. Ha allestito 100 regie. Ha vinto premi in Argentina, Cuba, Brasile, New York, Miami. È noto in Italia per i suoi workshop di recitazione e per le sue regie. Attualmente svolge la sua attività̀ nel Teatro Indipendente El Pulmón in Argentina e in Europa.
Nel 2015 ha pubblicato con la Dino Audino editore “Il metodo delle azioni fisiche, teoria e pratica di un approccio alla recitazione che parte dall‘ultimo Stanislavskij”.