Aprirsi alla meraviglia con il primo Festival di Spiritualità di Milano
Nella frenesia e nella pressione per i problemi del quotidiano, la città di Milano ci invita alla “meraviglia”. Dal 13 al 17 marzo in vari luoghi della città si terrà “SOUL Festival di Spiritualità” promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Arcidiocesi di Milano. Numerosi gli appuntamenti elencati sul sito www.soulfestival.it, aperti da Alessandro Baricco il 13 marzo e chiusi il 17 dall’attore Massimo Popolizio.
Il titolo di questa prima edizione “Meraviglia, la vigilia di ogni cosa” è un invito alla scoperta, in tutti gli ambiti possibili e come ci ha spiegato Mons. Luca Bressan: «È necessario rifarsi non soltanto al concetto ma soprattutto all’esperienza liturgica della veglia». Il festival si propone come un’esplorazione di varie esperienze artistiche, spirituali e scientifiche. «I tanti eventi intendono fornire linguaggi ed energie per consentire agli uomini e alle donne di oggi di percepire la contemporaneità dell’esperienza spirituale».
Milano nella sua ricchezza di culture e religioni si apre così alle varie esperienze con molteplici testimonianze in differenti spazi. Il festival cade proprio durante la Quaresima cristiana e il Ramadan musulmano, includendo anche esperienze dall’ebraismo e dalle filosofie orientali. L’elenco degli ospiti induce all’imbarazzo della scelta e sicuramente alcuni eventi saranno molto richiesti, come la cena monastica al Refettorio Ambrosiano o l’incontro all’alba sulle terrazze del Duomo, guidato da mons. Mario Delpini. Tra i nomi più noti Stefano Boeri che parlerà di luoghi sacri, Fabiola Gianotti invece delle particelle elementari, Paolo Giordano e il cardinale José Tolentino de Mendonça si confronteranno sulla natura e la sua custodia. Tutti gli eventi sono gratuiti ma richiedono una prenotazione.
Questo festival sarà un forte invito ad arricchire con meraviglia il cammino verso la prossima veglia pasquale e Bressan cita proprio l’Arcivescovo di Milano, ricordando che come la Madonnina del Duomo guarda rapita il cielo, così «il Festival di spiritualità vuole essere l’occasione per aiutare tutta la città ad alzare lo sguardo, a cercare dentro di noi questo legame con l’infinito, la sete di Dio che ci anima e ci lega».