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“La madre” al Teatro Carcano. Una black comedy per Lunetta Savino

“La madre” al Teatro Carcano. Una black comedy per Lunetta Savino
  • PubblicatoAprile 15, 2024
Tempo di lettura: 2 minuti.

Quante sfumature colorano il mondo materno? Fuori retoriche, quello di una madre è un percorso tutt’altro che banale, piuttosto un’impresa stoica, imprevedibile, che non può seguire precetti uniformati. I manuali che si trovano in vetrina nelle librerie si limitano a sfoggiare compulsivamente i momenti che congelano i primi abbracci, i sorrisi che aprono lo scrigno magico delle emozioni più profonde. Frame bellissimi, ma destinati a una metamorfosi irreversibile.

Già, le alterazioni a cui sarà soggetto quel tenero quadretto – madre e figlio – sono poco menzionate. È “romanticamente scorretto” raccontare come quello scricciolo inerme – in un primo momento stretto nel mondo corporeo e protettivo di una madre – lascerà il nido per volare via. Al suo posto, resterà solo un pugno di inesplicabile vuoto.

Il drammaturgo francese Florian Zeller – vincitore dell’Oscar alla migliore sceneggiatura per il film “The father” uscito nel 2020 – ha pensato bene di confezionare un capitolo dedicato proprio alle madri, al rapporto viscerale che le pone in simbiosi con i propri figli e che le porta a sviluppare, negli anni del distacco, un potenziale senso di abbandono, una percezione che però nulla ha a che fare con derive psicopatologiche.

Sul cartellone del Teatro Carcano, ha preso così forma il grande lavoro di Zeller, dedicato interamente a una tematica spinosa, esportata in un mix di black comedy e di dramma introspettivo. Mai scontato, ci suggerisce il regista. Il sentimento che attraversa una madre nelle diverse fasi di crescita deve poter trovare un diritto di espressione, uno spazio legittimato.

La madre – che dona il titolo all’opera teatrale, interpretata da Loretta Savino – è un personaggio complesso, carico di pathos, su cui gravitano timori, incertezze, smarrimenti, sensi di vuoto e di tradimento. Risulta urgente trattare un rapporto così unico al mondo, capace di coinvolgere ora un corpo, poi due; benché in realtà le anime di cui son fatti difficilmente riusciranno a prescindere l’una dall’altra. Una certezza granitica: una mamma può tenere alla “parte” più importante di sé più di quanto tenga a se stessa. Si trasforma da scudo protettivo a balsamo addolcente per eliminare quante più possibili insidie affinché il suo diamante più prezioso non si scheggi mai.

 

Lunetta Savino
Lunetta Savino

 

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