Possiamo rivivere la lotta di Claudette Colvin per i diritti civili usando la tecnologia immersiva
Se pensiamo alla lotta contro la segregazione razziale negli U.S.A. non possiamo non pensare a Rosa Parks, la donna che innescò la rivolta non cedendo il posto sull’autobus ad un uomo bianco. Ma pochi sanno che nove mesi prima di lei, Claudette Colvin, visse la stessa avventura: venne arrestata e processata all’età di 15 anni.
Era il 2 Marzo del 1955, a Montgomery in Alabama, tornando da scuola e forse un po’ per stanchezza, un po’ perché la segregazione razziale era ormai insostenibile, quel giorno la giovane Colvin non cedette il suo posto. La posata Rosa Parks verrà scelta come simbolo della lotta degli afroamericani facendo dimenticare l’episodio di Claudette, che era invece una giovane donna dal carattere forte e circondata forse da qualche pettegolezzo di troppo.
Oggi è possibile rivivere questa esperienza con una speciale “macchina del tempo”. Al Meet di Milano, un’istallazione completamente immersiva ci porterà nell’Alabama degli anni 50. La storia raccontata è tratta dal libro Noire della scrittrice Tania de Montaigne e adattato dai registi Stéphan Foenkinos e Pierre-Alain Giraud. Per 32 minuti i visitatori dotati di occhiali per la realtà virtuale e ospitati in set di 250 mq, vivranno in modo completamente innovativo la storia di una donna che è diventata una scintilla della storia di milioni di persone. Il Meet, guidato da Maria Grazia Mattei e sostenuto dalla Fondazione Cariplo, porta così per la prima volta in Italia un esperimento culturale che utilizza la tecnologia per raccontare emozionalmente la storia al servizio dei temi sociali.
La vita di Claudette non è stata facile e dopo aver dato alla luce un figlio dovette trasferirsi a New York per potersi mantenere, mentre oggi il municipio di Montogomery le ha dedicato, tra le altre cose, il 2 marzo. Colette, ancora vivente, cerca il suo riconoscimento perché sa di aver avuto un ruolo nella storia infelice del proprio paese. Fino al 10 marzo è possibile avere il proprio posto in questo viaggio nel tempo e nella memoria.
Foto: Ufficio stampa Meet Digital Culture Center