Guardare il mondo e salvare le storie, torna a Lodi il Festival di Fotografia Etica
Nel veloce flusso delle informazioni di ogni giorno, quanto il giornalismo può incidere sulla realtà? Può una fotografia cambiare il corso degli eventi? Un luogo privilegiato per provare a rispondere a questa domanda è il Festival di Fotografia Etica che ogni anno, nel mese di Ottobre, si tiene a Lodi.
Dal 30 settembre al 29 Ottobre, nei fine settimana, sarà possibile visitare quello che con la sua quattordicesima edizione è diventato un classico del reportage fotografico italiano. Il festival si distribuisce in più spazi espositivi della città e complice queste piacevoli temperature invoglia a riempirsi gli occhi di bellezza e la mente di domande. Per bellezza si intende non solo la qualità dell’immagine, ma anche il fascino di molti palazzi antichi che accolgono le mostre e perfino l’antico archivio dell’ex-ospedale Gorin.
Il festival prevede diverse selezioni fotografiche di singoli scatti ed estesi progetti che, nel loro insieme, danno una visione d’insieme di molte tematiche del nostro tempo, e vanno anche ad indagare storie sconosciute in paesi lontani oppure molto vicino a noi. Partendo dalla vincitrice Evgeniy Maloletka, nella categoria master con l’Assedio di Mariupol, il tema della guerra è molto presente, anche se indirettamente, come nel racconto di Gerd Waliszewski dove i giovani ucraini cercano di vivere una vita il più possibile normale tra i bombardamenti.
L’altro tema immancabile è il cambiamento climatico con i suoi effetti sia sul paesaggio che sulla vita di molte persone, tra cui gli allevatori di alpaca in Perù o i contadini statunitensi. Ma non mancano i reportage dal nostro territorio agricolo, dai nostri confini marini, e dai terribili incidenti che avvengono sul lavoro.
Alle numerose mostre si aggiunge l’unica tappa lombarda del World Press Photo che raccoglie il meglio del foto-giornalismo contemporaneo, visitabile anche durante la settimana con un biglietto apposito. In questa mostra è evidente, per la sua storia, la potenza del racconto giornalistico e il suo influsso nel percepire la società. Questo festival è una buona occasione per assaporare il giornalismo fatto e ragionato da professionisti che, spesso, rischiano la loro vita per evitare che le storie importanti si perdano nel rumore dei media e per restituirci il polso del tempo che stiamo vivendo.
Foto: S. Ghilardi