“Più veloce del vento” il romanzo di Tommaso Percivale, Editore Einaudi Ragazzi

Come si vive con un sogno immenso appiccicato al cuore, così forte da sovrastare ogni pensiero, da insinuarsi in ogni poro della pelle?

Tommaso Percivale ci racconta il meraviglioso sogno di Alfonsina Morini (1891-1959): andare in bicicletta per vincere! Alfonsina, per tutti Fonsina, abita con la famiglia numerosa a Castelfranco Emilia in condizioni piuttosto umili e precarie. A scuola non eccelle ma riesce comunque a ottenere buoni risultati nonostante la sua quotidianità sia divisa tra lo studio e il lavoro di ricamatrice insegnatole dalla mamma per dare un sostegno economico alla famiglia.

Sa di avere un dono ma non capisce quale fino al giorno in cui il padre si presenta a casa con una bicicletta regalatagli dal medico del paese in cambio di un paio di galline. È amore a prima vista: Alfonsina userà di nascosto la bici del padre in piena notte cadendo e ricadendo fino a trovare l’equilibrio perfetto per raggiungere mete sempre più lontane. Da quel magico momento Alfonsina ne percorrerà di strada, arrivando a compiere, nel 1924, una maestosa impresa: partecipare e arrivare fino alla fine del Giro d’Italia, la prima donna a compierlo.

La sua famiglia osteggiò la sua passione perché non era un mondo per le donne quello del ciclismo. La madre la invitò a trovare marito per non dare scandalo. Alfonsina si sposò con Luigi Strada che era un suo grande ammiratore e le regalò una scintillante bici da corsa come regalo di nozze. La seguì come allenatore, insieme furono una forza fino a quando Luigi cadde in depressione.

Alfonsina continuò a sfidare il mondo, ottenne dei grandi riconoscimenti e fu apripista per molte donne che avevano nel sangue la voglia di gareggiare al pari degli uomini.