Gli antichi abitanti della Val Camonica ci richiamano al legame con la nostra terra
Immaginate di trovarvi nel giorno dell’equinozio ai piedi di un alto massiccio dal profilo squadrato, la sua ombra si allunga con il sorgere del sole e attraversa la valle, andando a congiungersi con l’altra montagna dalla parte opposta. Questo monte si chiama Pizzo Badile, mentre una seconda vetta è la Concarena da cui il sole tramonterà quello stesso giorno disegnando suggestivi raggi di luce nel cielo. Per i popoli della preistoria di circa 10.000 anni fa, questo fenomeno non poteva essere casuale e doveva essere collegato al ciclo della vita, della morte e della riproduzione.
Queste due montagne sono ai lati della Val Camonica, in provincia di Brescia e conservano uno più grandi tesori archeologici d’Italia: l’eredità dei Camuni. L’antico popolo che occupava queste terre ha lasciato numerose tracce di sé incidendo nelle rocce simboli e rappresentazioni di vita sociale che da decenni sono allo studio degli archeologi. Impossibile decifrare il significato esatto e profondo di questi segni, pur riconoscendovi persone, animali e villaggi, ma le ipotesi degli esperti descrivono una società complessa di cacciatori e agricoltori, oltre che di abili lavoratori dei metalli. Il simbolo più celebre è la Rosa Camuna, un misterioso disegno geometrico che ha ispirato il logo della Regione Lombardia.
I lasciti dei Camuni sono facilmente visitabili attraverso un percorso di sei siti, tra parchi e musei, nella valle chiamata “dei segni” e divenuta patrimonio dell’umanità sotto la tutela dell’Unesco già nel 1979. Il parco di Naquane è un ottimo punto di partenza per la possibilità di seguire un cammino adatto anche alle famiglie in un ambiente attrezzato e protetto. Il parco è sorvegliato da operatori, pronti a rispondere alle curiosità dei visitatori. Se poi la voglia di conoscere diventa insaziabile, il percorso può continuare negli altri parchi e nei musei, dove sono conservate le steli e i reperti più fragili. Per gli appassionato è disponibile, solo on-line, un biglietto unico che consente di visitare tutti i sei luoghi camuni entro la fine dell’anno solare a un prezzo scontato.
La valle da migliaia di anni accoglie e protegge le popolazioni del territorio in un abbraccio fatto di montagne, acqua e boschi. Anche oggi gli abitanti della zona si rivolgono al Pizzo Badile nominandolo al maschile e usano il femminile per la Concarena, come fossero una coppia di amanti che si incontrano nei due giorni dell’equinozio per continuare a ricordarci questo legame vitale con l’ambiente che ci ospita.
Foto: S. Ghilardi
1 Commento
Articolo interessante. Da assidua frequentatrice della Val Camonica confermo che i percorsi camuni sono affascinanti anche se in diverse zone i graffiti stanno scomparendo per l’esposizione alle intemperie