Edgar Allan Poe, l’inventore dell’horror e del poliziesco
Tempo di lettura: 2 minuti. Quando si parla di horror, il primo nome che viene in mente è inevitabilmente quello di Edgar Allan Poe. L’horror è il genere della letteratura
Quando si parla di horror, il primo nome che viene in mente è inevitabilmente quello di Edgar Allan Poe.
L’horror è il genere della letteratura fantastica che cerca di instillare nel lettore sentimenti di paura, di raccapriccio, di ribrezzo, utilizzando elementi macabri, irrazionali e soprannaturali.
Edgar Poe (Allan è il cognome del mercante scozzese che lo adottò dopo la morte della madre) è senza alcun dubbio il padre di questo genere letterario, oltre che del genere poliziesco.
Nato a Boston nel 1809 e morto a soli 40 anni, dovette lottare per tutta la vita con problemi finanziari, con l’abuso di alcolici, soprattutto dopo la morte della moglie, e soffrì di disturbi nervosi.
Dotato di una memoria eccezionale, ma anche di una sensibilità esagerata, nel corso della sua vita subì la ripetuta perdita di donne a cui teneva. Questo si riflette in molti dei suoi racconti e poesie (Il corvo), dove la morte di una donna amata è un tema ricorrente.
Inoltre dovette lottare con l’incomprensione del pubblico e della critica dell’epoca, ingaggiò feroci dispute contro i suoi detrattori e fu addirittura denigrato dopo la morte.
Poe si distacca dal romanzo gotico settecentesco, pieno di fantasmi, castelli diroccati e malefici persecutori, e inventa un nuovo tipo di orrore, declinato in diverse espressioni. Nei suoi racconti sono presenti tutti i temi che caratterizzeranno la narrativa dell’orrore fino ai giorni nostri.
Si va dalla sepoltura da vivi al ritorno in vita dei morti, la doppia personalità, la malattia, la tortura fisica e psicologica, la follia omicida.
Scrisse anche quello che viene considerato il primo racconto poliziesco della storia: «I delitti della Rue Morgue» col primo detective letterario, Auguste Dupin; racconti di avventura e di fantascienza.
Nelle opere dell’autore americano il genere Horror acquista non solo autonomia, ma anche dignità letteraria. Le sue pagine evocative, macabre e poetiche rimangono ancora oggi tra le più memorabili dell’intera letteratura ottocentesca.