Cantami, o Musa, l’uomo dal multiforme ingegno
Tempo di lettura: 2 minuti. I Feaci ascoltavano rapiti l’uomo che, seduto al centro della sala, raccontava straordinarie storie di mostruosi giganti con un occhio solo, viaggi nell’aldilà, sirene…. Nausicaa,
I Feaci ascoltavano rapiti l’uomo che, seduto al centro della sala, raccontava straordinarie storie di mostruosi giganti con un occhio solo, viaggi nell’aldilà, sirene…. Nausicaa, appoggiata alle sue ginocchia, non aveva occhi che per lui.
Persino l’aedo taceva: le storie della guerra di Troia, che lui cantava, quell’uomo le aveva vissute in prima persona. O almeno così diceva…!
Se Ulisse (o meglio Odisseo) fosse vissuto oggi, sarebbe stato uno straordinario scrittore Fantasy: Omero, chiunque fosse, ne ha fatto il suo alter ego e nell’Odissea, più che nell’Iliade, ci sono tutti, ma proprio tutti, gli elementi di un moderno romanzo Fantasy.
L’eroe, il viaggio, la magia, la guerra, le avventure amorose, i mostri, la vendetta, le belle donne, il viaggio nell’oltretomba, gli Dei…. Omero aveva già inventato tutto!
Odisseo è il prototipo dell’eroe che usa non solo la forza, ma anche, soprattutto, il coraggio e l’intelligenza, anche perché uno dei possibili significati del nome, oltre che “odiato dai nemici”, sarebbe “il piccolo”, dovuto alla sua non eccelsa statura.
Ed è un furfante: usa l’inganno e l’astuzia e, se gli serve, mente spudoratamente, come quando inganna Polifemo presentandosi come “Nessuno”.
È anche inquieto: passa continuamente da una terra all’atra, ma vuole tornare a Itaca; passa continuamente da una donna all’altra, ma vuole tornare da Penelope, salvo poi, quando ritrova l’una e l’altra, ripartire subito!
È sempre alla ricerca di qualcosa che forse non troverà mai, ma qualcuno dice che il bello del viaggio non è l’arrivo, è il viaggio in sé! E come gli fa dire Dante: “Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.
E come invito alla lettura, non ho dubbi su quale indicare, fra le numerose traduzioni:
“Odissea”
Traduzione di Rosa Calzecchi Onesti
Casa editrice Einaudi
Questo il giudizio di Cesare Pavese sulla traduttrice: «Solo chi ha un animo grande come quello di Omero poteva tradurre così bene i suoi poemi in italiano».